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Le Lettere di Alessandra Macinghi Strozzi

Le Lettere di Alessandra Macinghi Strozzi

Lettera LXIII

Al nome di Dio, a dì 21 di dicienbre 1465
A dì 19 ti scrissi quanto allora m'achadeva; di poi ò lla tua de· 7 detto. R(ispost)a al bisongno.
Ve(g)go p(er) lo scriver tuo esere ben disposto, e così Lorenzo, a fare quello che più volte s'è ragionato;
e poi che vegiàno che-l 51 è ra(f)freddo, che nulla se ne dicie, che pe' sengni si vegono à ' andare più p(er) la
lunga che non si stimava, p(er) le traverse che sono seguite, che no· ll'are' creduto 46 nè 54 nè 57; e
non so come 18 se ne chapiterà; che credendosi sengnare, s'ànno dato nell'ochio: e se questo non
tornassi danno se nno(n) tra lloro, sarebbe men male; ma e' torna danno a noi, che aspettiano d'uscire
di purgatoro. Or sia lodato Idio di tutto; che p(er) cierto è ssua volontà che così segua di 18. Mostrò
di voler fare molte cose, che poteva fare, e sarè stato lasciato e aiutato: e poi à preso altro asercizio;
siché per un pezzo se ne può porre l'animo en pacie, e llasciare fare a Dio. E mentre che lle cose ista(n)no
chosì, le lettere di 47 non sono buone. Tu entendi el bisongno, e quello ch'è seguito; che mai le magiore
mutazioni che sono fatte negl'animi d'otto dì i(n)n onto dì, che tti maravigleresti, sap(p)iendo
le cose come noi di qua; che tutto non si può iscrivere. Rimettiano in Dio tutto, che fa el meglo. E
quando si sentissi cosa che bisongniasi p(ar)lare agl'amici, si farà p(er) me el possibile; che p(er) veruno ora
se ne ragiona. E poi che 51 non s'à ' attendere, attendasi a 33.
Ieri venne a me 13, e dicie che-l padre di 60 à ritocco, e in efetto non vorrebe ispendere
nulla, allegando 53 che ebe la chugina, e che gli fé di 63 f(iorini) 61: e chosì allega l'Ardingello à 'vuto nulla;
e-l medesimo dicie del padre di Lionardo, e degl'altri di chasa, che no(n) sono 50. E questo è l'effetto
de' ragionamenti. 13 gl'à risposto alle rime; e bene asegniandogli molte ragioni, il p(er)ché e' non
debba torti nulla di 61 f(iorini) ch'ell'à 63; e più disse , gli direbbe che a 45 no· ne scriverrebe, che e' no· lgli
pareva fussi ragionevole 33 sanza 63; e che se non avessi altro da llui, no· ne voleva dire a 45.
Non so poi se altri ragionamenti sono istati tra lloro; esendo, so che ne sarai avisato; che bene che diciessi
a llui di non volere iscrivere, a me disse di farlo, esendo i(n) questo ragionamento. Con 13 ci acordammo,
che venendo a 63 600 f(iorini), che avendo l'altre parti, non si debba tirare indrieto 45; e se più
su si potessi andare, s'andassi; ma di questo non si sciendessi; e chosì pare a 14 questo medesimo che a (n)noi.
Ora dillo a 45, se pare a llui questo medesimo, che cie ne dia aviso; che se n'à a fare quanto dirà. E più gli
di', che 60 è, chome altre volte gl'ò iscritto, grande e ben fatta: el viso, piutosto lungo che tondo, non è di que'
belgli nè di que' rustichi; è di pelo ulivigno, e un bel chapo biondo; e pare fanciulla da bene, e da fare
bella famigla. A me pare che lla belleza non sia da sconciare, che è più che comunale, a mio giudicio.
I(n)giegnero(m)mi, s'io la potrò vedere i(n) queste feste, sanza farne altra dimostrazione; e vedendola,
te ne darò aviso; e p(er)ch'io so che 45 ci pensò a questo più d'una notte i(n)nanzi ne desse co(m)messione,
credo che non ci befferà. Ma era bene da beffare il Gondino della chongniata: e se Pietro Paolo
dicie è suto ben servito, buon p(er) lui. Dicoti di nuovo, ch'egl'à 500 f(iorini) i(n) sul Monte, e 200 glen'ànno fatti per a
tenpo o di 7 anni o vero di 5, s'ella vive. Tu di' che sono poco ma(n)co che quello si dicieva: s'ella vive sono
mancho f(iorini) 300; e s'ella morissi inanzi al termine de' 200, sarebono meno 500. Ma quando cie n'avesse
dato 1000, non era p(er) el fatto dell'amico; siché non vanno le cose così large come si dicie, quando non
v'è qualche manchamento; ecietto che come fé Manfredi, che ne dà dumila per entrare nello stato;
ma espechiati 53 e ll'Ardingello e degl'altri parenti. Anchora t'aviso, che ieri andai a chasa Pagolo,
che sta dirinpetto a 59, e vidila: è bella, e a me piacie molto; che à un bel viso, e bella p(er)sona: siché seguendo i ragionamenti
di questa, so ch'ella si potrè torre sanz'altro vederne. Ma i(n)sino non maritano l'altra,
no· mmi pare voglino ragionare di questa. Che Idio lasci seguire il meglo. E p(er)ché 13 è buon prochuratore degl'amici
sua, ed è quello che ne parla, v'aviserà più a pieno di tutto il seguìto.
Siàno a dì 23, e Nicollò Soderini sì misse istamani la piti[zi]one nel Consiglo del Popolo di farsi chavaliere
i(n) questa passcua, e vinsella: siché l'areno chavaliere la mattina detta. E questo è il bene che
noi ricieviano; che ne pagereno qua[l]che f(iorino) per fare quest'onoranze.
Questa mattina, voglendo serrare la lettera, e 13 venne a me, e disse che avendo i(n) questo punto
trovato F(ranciesco), e che gli disse esere istato di poi con messere Antonio Ridolfi, che gl'à detto che di 60 no· rragioni,
p(er) tutto questo mese, altro; che sono queste viluppi della terra; e che lasci passare el mese.
13 à mostro di non churarsi di questo, e detto ch'è a suo posta. Estimiamo che debba avere altro in becco,
e p(er) questo mette tenpo i(n) mezzo. Sia nel nome di Dio tutto; sicché non ti scriverrà nulla di questo, che
dicie non ti vuole avilupare la fantasia. E così disse a me, ch'io non ti mandassi questa. Dissi di farlo;
ma poi che ci era su dell'altre cose, diliberai mandartela; che no(n) mi pare ci sie cosa d'aviluparti; ma
piutosto da pensare, se così fussi che volesse andare a quel chamino, che ttu vi possa pensare. E p(er)tanto
di questa aviso no· ne dire a 13 nulla; che avendogli detto di no· lla mandare, e poi la mandassi,

forse l'are(b)be p(er) male. Ma i' lo fo p(er)ché di tutto sia avisato, e che con agio possa pensare al bisongno. Altro no(n)
m'achade per ora; se nno· che p(er) Lorenzo non si ragiona ensino che 13 non à il cierto p(er) 45; e quando l'avessi, si
metterebbe el pensiero a· fatto suo. Prego Idio che vi guardi di male. P(er) la vostra

Allesandra Strozi, in Firenze