L'edizione integrale dell'Epistolario di Alessandra Macinghi Strozzi consta in tutto di settantatré Lettere, ordinate cronologicamente secondo lo stile computazionale della Firenze del tempo.
Ciascuna lettera, registrata in numeri romani, è preceduta da un'avvertenza, comprensiva della segnatura del manoscritto e della data di ricezione della missiva, che negli originali è trascritta sul verso della carta; qualora lo stato di conservazione dell'autografo lo richieda, vengono qui indicate eventuali lacune, danni alla superficie scrittoria o inserzioni di altra mano.
I manoscritti sono stati riprodotti il più fedelmente possibile, anche nella loro configurazione esteriore: dall'intestazione di ciascuna lettera alla distribuzione del testo.
I criteri di trascrizione adottati sono pressappoco quelli fissati da Arrigo Castellani nei Nuovi testi fiorentini del Dugento (CASTELLANI 1952b), poi perfezionati in La prosa italiana delle origini (ID. 1982) e nel corso degli anni, com'è noto, adattati a molteplici testi medievali di carattere pratico e documentario.
L'impiego dei moderni criteri di trascrizione fissati da Arrigo Castellani ha consentito di ripristinare la grafia originaria del testo, sistematicamente modernizzata nell'edizione curata da Cesare Guasti nel 1877 (GUASTI 1877), e di recuperare molti dei tratti fonologici e morfologici della lingua di Alessandra.