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Le Lettere di Alessandra Macinghi Strozzi

Le Lettere di Alessandra Macinghi Strozzi

Lettera XXXVIII

Al nome di Dio, a dì 13 di dicienbre 1464
A dì 30 del passa[to] fu l'utima mia, e ne fu aportatore Perantonio Buondelmonti. Ò di
poi 2 tue, l'una de· 20 passato da Chapova, e l'altra de· 2 di questo. Risposta sotto brevità,
p(er)ché Tommaso soprirà a boccha, che fia aportatore di questa, e co· llui ne viene
Girolamo di Lotto Lotti, chome vedrai. Credo ne sarai ben servito, che è pratico, ed è sanza niuno
vizio, o di guocho o d'altro; e mi dicie che io ti scriva che quando sarà costà, nel fare delle faciende
egli errassi in alchuna chosa, che ttu lo riprenda chome se .. fussi fratello. E così fate
che a Giovachino ne pigli el charico di mostragli el bisongno.
Del Santuccio n'avete dato lezione a messer Simone, fratello di Bettino; sia alla buon'ora. E
ci è su molti che dicono averla prima che chostui: sentira'lo da tTomaso se se ne ricorderà;
che molte chose v'arà a dire a boccha, che bisongnierebe avessi l'arte della memoria.
P(er) questa tua de· . di questo n'entendo el bisongno che aresti d'avere licienza di potere venire
per un mese i(n)sino qua, p(er) facciende che tti sarebono d'utile e onore; e a me sarebbe d' gra(n)
chonsolazione. E p(er)ché non mi sono sentita molto bene, pezzo fa, del mio male, e non sono ita
fuori, lo conferi' cho· Giova(n)ni e Marcho. Parve loro mi forzassi andare a chiederne chonsiglo
a meser Angnolo, più tosto che a Dietisalvi, estimando entendere da llui quello volevo. E infine
e' mi rispose che voleva p(ar)larne chon alchuno cittadino, e che non dormirebe 2 notti che
mi risponderebbe. E i(n)vero non aspettavo tale risposta: ma l'uomo non sa loro fatti e animi; che
istimai che, a buon fine, lo diciesi, e p(er) potermene dare più vera risposta. E i(n)tendendosi bene
lui chon Dietisalvi, faciemo pensiero che ne volesse conferire co· llui. E p(er)ché Dietisalvi è de' ttua
amici, ci parve, a me e a Giova(n)ni e a Marcho, d'andare a chiederne chonsiglo anche a llui; e p(er)ché
è molto di Marco, v'andò lui, e lla risposta fu, chome da tTomaso i(n)tenderai, che a questi
Priori che sono al presente non se ne favelli. E si farà la tratta degli altri all'uscita di questo,
e meser Angnolo à le borse i· mano questa volta. E dicono che ci à a esere delle cose pure
tra ' maggiori; che assa' se ne scuopre de' malori, e ànnosi a fare gl'Otto di nuovo. Siché
gli pare a Dietisalvi si stia a vedere questo tenpo; ed esendo la Signoria a lor modo, che
ti si dirà dove e· rRe abia a scrivere, prima alla Signoria e poi a' cittadini. E questo è il chonsiglo
di Dettisalvi. Esendo la chiesta de· rRe lecita e onesta, e p(er) suo fatti, i' n'ò speranza che,
scrivendo e chiedendolo cordialmente, riuscirà tutto. Faccia Idio che deb'esere il meglo.
Qua ci è di grande traverse, tra falliti che ci sono e degl'altri che crochiano: e malori
che ànno covato un pezzo, danno tutti fuori. Forse si sanicherà. A Dio piaccia
di provedere a' nostri bisongni . E a voi vi ricordo il governarvi sodamente:
che vego si pena poco a p(er)dere quello che p(er) lungo tenpo s'aquista; chome arai sentito, e
da tTomaso sarai informato del seguito insino a ogi.
So· a dì 14, e mi dicie Tommaso che meser Angnolo gl'à detto ch'io non vada p(er) risposta; ma l'à fatta
a tTomaso: e questo si è, ch'egl'à p(ar)lato cho· messer Lucha e Dietisalvi, che sono d'acordo. Solo dubitano
di Piero; e questo si faccia escrivere a· rRe, come tu ssai che bisongnia: e così faccia
che gli scriva a messer Luca, a messer Angnolo, a Dietisalvi e a degli altri,
come ti doverrà avisare messer Angnolo. E ttu anchora ne scrivi ad altri tua amici.
E lLorenzo potrè scrivere a Bonacorso e a Luigi Pitti e a tTomasso Davizi; ma pure e
principali sono e quattro di sopra. Noi tengniàno p(er) cierto, che se i· rRe iscrive di buon animo,
che ttu otterrai e· rRe da
Piero e dagli altri maggiori. È di bisongno che lle tue ragioni sieno racchomandate
molto afezzionatamente, che è, pure a pensarvi, gran cosa: che non ò mai sentito di
50 tal cosa, s'ella riescie. I' ne farò fare orazione a Dio: che se debb'essere el meglo, mi dia
questa consolazione con salute dell'anima e del corpo. Nè altro dico per ora, che fo concie...
en brieve tenpo dirtti e fatti mia a bocca. Conciedaciene Idio la grazia e di male ci guardi
Idio. P(er) la tua

Allesandra, Firenze