Lettera LXXIII

• Denominazione: Lettera LXXIII
• Data di stesura: 14/04/1470
• Data di ricezione: 20/04/1470
• Contenuto: Responsiva alla lettera di Filippo Strozzi del 30 marzo 1470 e ad altre lettere passate. Alessandra tratta di alcune merci e prodotti che Filippo le ha spedito a Firenze e si compiace che il figlio si sia risolto a procurarle un'altra serva. Riferisce di aver acquistato una certa quantità di grano, il quale – scrive – è rincarato: «che è lla ventura nostra, che se(n)pre ci abattiano a co(n)perare quando le cose rincharano». Allo stesso modo – afferma la donna – è destinato ad aumentare il costo del vino, giacché «le viti no(n) mettono» a causa del gran freddo. Riferisce di aver fatto costruire una mangiatoia e una rastrelliera nella «chasa dirieto», in grado di ospitare fino a tre cavalli. Il piccolo Alfonso – scrive Alessandra – sta bene. Ella tratta dei tumulti e delle rivolte – che, com'è noto, si scatenarono in séguito alla morte di Piero de' Medici, avvenuta il 2 dicembre 1469 – e della penuria di pane e farina. Racconta del tentativo di sedizione operato da Bernardo Nardi, «entrato i(n) Prato chon be∙ 200 fanti», di come questi sia stato catturato, ricondotto a Firenze e decapitato e dell'impiccagione dei ribelli. E come se questo «grande ispavento» e tale «iscurità» non bastassero, Alessandra riferisce che «venne u(n) tremuoto molto ben gra(n)de. Tra l'una paura e ll'altra <l> – scrive – e' mi pare essere meza fuori di me: credo che noi siàno presso a∙ finimo(n)do [...]». In ultimo, riferisce che vi sono stati alcuni tumulti anche a Pistoia, a causa dei quali i Panciatichi si sono allontanati dalla città.
• Consistenza: 1c.
• Bibliografia: GUASTI 1877: 603-612
• Mittente: Alessandra Macinghi Strozzi
• Destinatario: Filippo di Matteo Strozzi
• Data topica: Firenze
• Collocazione: Fondo Carte Strozziane, III serie, filza 178, cc. 27r, 27v
• Ente conservatore: Archivio di Stato di Firenze