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Le Lettere di Alessandra Macinghi Strozzi

Le Lettere di Alessandra Macinghi Strozzi

Lettera LXVIII

  • Denominazione: Lettera LXVIII
  • Data di stesura: 30/01/1465
  • Data di ricezione: 30/01/1465
  • Contenuto: Responsiva alla lettera di Filippo Strozzi del 18 gennaio 1465. L'ultima lettera inviata da Alessandra a Filippo risale al 25 gennaio 1465, stando a quanto riportato dalla Strozzi nell'incipit. La donna esamina nuovamente la trattativa col Tanagli e ribadisce che Antonio Ridolfi, cognato e sensale di Francesco Tanagli, rappresenta la causa dell'ormai certo fallimento delle operazioni. Alessandra tratta dell'instabilità della politica interna: riferisce che è stato decretato l'annullamento dell'ultimo squittino nel Consiglio del Popolo e che per la città sono stati affissi vari biglietti, sui quali «v'è scritto di triste chose en dir male de' cittadini». Per quel che concerne il figlio della Costanza, vedova di Pandolfo, assicura di non riferire altro alla donna. Tratta brevemente delle spese sostenute per il pagamento dei catasti e quelle che ancora sono da sostenersi per rimettere in buono stato il podere di Pozzolatico. Alessandra prosegue nella stesura della lettera il giorno seguente, il 31 gennaio, e informa che proprio quel giorno si sono tenuti il Consiglio del Comune e il Consiglio dei Cento; riferisce che Tommaso Soderini «è i(n) magiore istato che mai; ed à il mele a boccha, e∙ rasoio a cintola» e che molti stimano che le cose siano in procinto di cambiare, e presto. Per tale ragione – riferendosi a Giovanni Bonsi – Alessandra non ritiene sia il periodo più indicato per aprire bottega, «ensino che non ssi vedesse dove si posa la cosa». Trattando di Giovanni, Alessandra riferisce che questi ha ingenti spese cui far fronte («che gli crescono le fanciulle») e, più in generale, che sarebbe bene affidargli delle mansioni per cui non abbia «a trassinare danari», dato che ha contratto numerosi debiti – più di quelli dichiarati. In conclusione, qualora Filippo decidesse di accordargli il prestito, la Macinghi ritiene che Giovanni non sarebbe in grado di restituirlo entro la scadenza pattuita. Dopo aver rettificato la data di stesura – «Siàno a dì primo di febraio» –, Alessandra riferisce che nell'approvazione di una petizione il Consiglio dei Cento ha raggiunto l'unanimità «alla prima»: «questi pri[n]cipali si sono rapacificati en pochi dì ensieme [...] chome fanno e fanciugli». Alessandra riferisce che l'Acciaiuoli, dopo aver preso parte agli accordi, è partito alla volta di Napoli: Filippo sarà dunque informato da questi in modo più particolareggiato. In ultimo, menziona Niccolò Soderini.
  • Consistenza: 1c.
  • Bibliografia: GUASTI 1877: 563-568
  • Mittente: Alessandra Macinghi Strozzi
  • Destinatario: Filippo di Matteo Strozzi
  • Data topica: Firenze
  • Collocazione: Fondo Carte Strozziane, III serie, filza 131, cc. 181r, 181v
  • Ente conservatore: Archivio di Stato di Firenze
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