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Le Lettere di Alessandra Macinghi Strozzi

Le Lettere di Alessandra Macinghi Strozzi

Lettera LXVII

  • Denominazione: Lettera LXVII
  • Data di stesura: 25/01/1465
  • Data di ricezione: 04/02/1465
  • Contenuto: Responsiva alle lettere di Filippo Strozzi del 6 e del 13 gennaio 1465. L'ultima lettera inviata da Alessandra a Filippo risale al 17 gennaio 1465, stando a quanto riportato dalla Strozzi nell'incipit. La donna ritiene che la causa del fallimento della trattativa matrimoniale coi Tanagli vada imputata al sensale, e cognato, di Francesco Tanagli: Antonio Ridolfi, «ch'è nimico di 47 [del Re di Napoli]». A dimostrazione del fatto che la donna non va data in sposa «sanza danari – e cioè senza dote –, chome si fa ora», Alessandra, cita alcuni esuli ammogliatisi con fanciulle fiorentine, indicando l'ammontare delle doti. Tratta degli sviluppi politici, delle consulte dei maggiorenti e del clima di tensione e forte incertezza che tormenta la politica interna. Riferisce che Niccolò Soderini è stato allontanato dal governo e va per la città scortato dai suoi uomini. Si congratula col figlio per aver ospitato Giovanni di ser Francesco e Piero Antonio. Scrive di aver appreso che «le galee di Levante» sono approdate a Napoli e che la nave di Niccolò Ardinghelli è giunta ad Ancona «cho∙ molte robe», ma pare che questi sia già ripartito. Alessandra passa poi a trattare del genero Giovanni Bonsi, il quale ha chiesto a Filippo di concedergli un prestito di duecento fiorini larghi per saldare un debito e ha in mente di aprire «una bottega d'arte di lana chon Charlo e G(iovanni) di ser Franciesco»; la Macinghi non ritiene opportuno che Giovanni si occupi della gestione amministrativo-contabile della bottega: ella riferisce che questi ha contratto diversi debiti, che l'Alessandra, sua moglie, «quando à bisogno di richucire la gamurra, si mette la cioppa in sulla chamicia tanto che ll'è racconcia» e che, con tutta probabilità, il debito di Giovanni ammonta a una cifra maggiore dei duecento fiorini che ha riferito a Filippo di aver contratto. Alessandra vorrebbe che Filippo aiutasse il cognato, ma «d'altro chanto penso – scrive la Macinghi –, che servendolo voi di questi danari, non so al termine donde se gl'avessi a trarre p(er) rendervegli». Ella teme che se Giovanni tarderà nella restituzione del prestito, qualora Filippo si risolva ad accordarglielo, possa nascere qualche «iscandolo» tra il figlio e il genero. Alessandra comunica che Piero Antonio le ha fatto visita e le ha riferito che è d'uopo che Filippo si schieri dalla parte di Piero de' Medici e di Angelo Acciaiuoli. In ultimo, riferisce di aver aperto la lettera che Giovanni ha indirizzato a Filippo, e che gli sarà spedita congiuntamente alla presente, per verificare se vi fossero eventuali riferimenti al prestito.
  • Consistenza: 1c.
  • Bibliografia: GUASTI 1877: 553-562
  • Mittente: Alessandra Macinghi Strozzi
  • Destinatario: Filippo di Matteo Strozzi
  • Data topica: Firenze
  • Collocazione: Fondo Carte Strozziane, III serie, filza 178, cc. 45r, 45v
  • Ente conservatore: Archivio di Stato di Firenze
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