Contenuto: Responsiva alla lettera di Filippo Strozzi dell'11 dicembre e alla lettera di Lorenzo Strozzi del 5 dicembre 1465.
L'ultima lettera inviata da Alessandra ai figli risale al 23 dicembre 1465, stando a quanto riportato dalla Strozzi nell'incipit. La donna tratta del Tanagli, «che tutto questo mese voleva stare sanza altro dirne»; se alla fine del mese, dunque, dovessero esservi nuove, la Macinghi – scrive – provvederà ad avvisare prontamente Lorenzo. Circa il richiamo dall'esilio, «non se ne sente nulla». L'istanza di Niccolò Soderini «di farsi chavaliere», inizialmente approvata presso il Consiglio del Popolo, è stata respinta presso il Consiglio del Comune: «E ora è chiaro, se prima restava in dubbio – commenta la Macinghi – chome gl'animi sono ben disposti contro di lui»; Alessandra riferisce dello sconcerto del Soderini, che «fecie i(n) bigoncia una gran predica». Dati gli accesi contrasti coi Conti di Maremma e con quelli da Vernia, il Soderini teme che questi si vendichino dei torti subiti, ma egli afferma di non avere paura di morire e «di non churarsi della vita sua». Alessandra ritiene che se il Soderini avesse revocato il bando agli esuli, con questa sola azione si sarebbe guadagnato il bene di molti e «Idio l'arebbe aiutato». Dopo aver menzionato Pierantonio e Giovanbattista e aver comunicato la scomparsa di Francesco Caccini, Alessandra rettifica la data di stesura: «Sono a dì 30». Riferisce che Francesco Bagnesi, che «è il chontradio [...] che Nic(h)olò», è stato nominato Gonfaloniere di Giustizia, ed elenca i nomi dei nuovi priori eletti.
Consistenza: 1c.
Bibliografia: GUASTI 1877: 533-538
Mittente: Alessandra Macinghi Strozzi
Destinatario: Filippo di Matteo Strozzi
Data topica: Firenze
Collocazione: Fondo Carte Strozziane, III serie, filza 178, cc. 12r, 12v