Contenuto: L'ultima lettera inviata da Alessandra risale al 26 ottobre 1465, stando a quanto riportato dalla Strozzi nell'incipit. La donna riferisce che Niccolò Soderini ha ottenuto la massima carica della Repubblica, quella di Gonfaloniere di Giustizia: «che a Dio piaccia che faccia buono uficio, e che sia la salute della terra». Sulla revoca del bando agli esuli Strozzi, ella afferma che «non è [...] da pensarvi per ora». Circa le trattative matrimoniali, andate concentrandosi sulla figlia del Tanagli e sulla giovane Adimari, Alessandra comunica al figlio che sarà informato in modo particolareggiato da Marco Parenti. Mette in guardia Filippo dall'acquisire la serva che a Firenze fu di Lionardo Vernacci, poiché disonesta e inetta. Dopo aver menzionato rapidamente Antonio Pucci e Piero de' Medici, Alessandra comunica di dover prelevare dal banco una certa quantità di fiorini per pagare il quarantasettesimo catasto e per far celebrare la messa «in questo dì de' Morti» in suffragio dei loro cari. Riferisce la quantità di grano raccolto e di vino prodotto a Pozzolatico e a Quaracchi. Tratta dell'epidemia di peste e delle vittime che la malattia ha mietuto. Scrive che la vedova di Pandolfo «è mezza disperata» e non riesce a rassegnarsi alla disgrazia. In ultimo, comunica di rispondere non appena potrà alla lettera di Lorenzo datata 17 ottobre 1465.
Consistenza: 1c.
Bibliografia: GUASTI 1877: 503-508
Mittente: Alessandra Macinghi Strozzi
Destinatario: Filippo di Matteo Strozzi
Data topica: Firenze
Collocazione: Fondo Carte Strozziane, III serie, filza 131, cc. 173r, 173v