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Le Lettere di Alessandra Macinghi Strozzi

Le Lettere di Alessandra Macinghi Strozzi

Lettera LIV

  • Denominazione: Lettera LIV
  • Data di stesura: 13/09/1465
  • Data di ricezione: 25/09/1465
  • Contenuto: Responsiva alla lettera di Filippo Strozzi scritta il 26 agosto 1465 e recapitata alla Macinghi il 9 settembre. L'ultima lettera inviata da Alessandra e indirizzata peraltro a Lorenzo, non a Filippo, risale al 7 settembre 1465, stando a quanto riportato dalla Strozzi nell'incipit. Circa la fanciulla dei Tanagli, la Macinghi menziona la trattativa matrimoniale in corso, della quale si sta occupando Marco Parenti, non meravigliandosi che Filippo indugi e «vada a rrilento al fatto della donna; che [...] è cosa di grande inportanza, e lla magiore che si possa fare». A tale riguardo, e in particolare sulla necessità di procedere cauti, ella riporta l'esempio di Filippo di Lionardo Strozzi, che s'innamorò d'una «ciervellina», che «fecie vergogna a sé e a llui». Sebbene la moglie di Pandolfo si sia già espressa sui Tanagli mettendone in ottima luce la figlia, Alessandra suggerisce al figlio di attendere anche alle considerazioni di Pandolfo, «p(er) vedere se apone a nulla». Alessandra tratta dei pannilini e di una certa quantità di finocchio ordinata per il figlio; chiede a Filippo di incaricare Battista da San Casciano della spedizione dei marzolini, «che saresti me' serviti, e meno ispenderesti che io». Menziona Bettino Ricasoli, che si è recato da Giovanfrancesco Strozzi nel ferrarese. Tratta brevemente del compromesso, per il quale «s'à avere la licienza dal Monte [delle Doti] e dalla Torre». Riferisce di non avere scritto nulla a Niccolò Strozzi della trattativa matrimoniale coi Tanagli, poiché non v'è ancora nulla di certo. Alessandra scrive che, non appena Filippo avrà preso moglie, sarà necessario procurarsi un'altra serva; qualora dovesse presentarglisi l'occasione, dunque, esorta il figlio a prenderne una, meglio se è «tartera di nazione, che sono p(er) durare fatica vantagiate e rustiche». Dopo aver sottoscritto la lettera, Alessandra aggiunge un post scriptum, nel quale annuncia che Marco Parenti le ha fatto visita per riferirle l'esito dell'incontro tenutosi con Francesco Tanagli: questi, piuttosto freddamente, ha comunicato a Marco di voler discutere della questione con suo cognato, messer Antonio Ridolfi, che tornerà a Firenze per la festa d'Ognissanti. Il Tanagli, con tutta probabilità, non è più intenzionato a dare in sposa la figlia a Filippo: la Macinghi scrive che o questi si è indignato per la lunga attesa, o «egl'à alle mani cosa che gl'agrada più ch'e fatti tua». Alessandra si dice profondamente dispiaciuta e avvilita per quanto accaduto, poiché era ormai certa che l'unione sarebbe stata celebrata. Si dice inoltre preoccupata, poiché v'è una «gran charestia di fanciulle che abino le p(ar)ti» e, per ora, «no∙ ci è venute altro che nebbete alle mani». In ultimo, scrive a Filippo che, date le circostanze, non occorre più ordinare pannilini né gioie.
  • Consistenza: 2c.
  • Bibliografia: GUASTI 1877: 469-478
  • Mittente: Alessandra Macinghi Strozzi
  • Destinatario: Filippo di Matteo Strozzi
  • Data topica: Firenze
  • Collocazione: Fondo Carte Strozziane, III serie, filza 131, cc. 165r, 165v, 169r
  • Ente conservatore: Archivio di Stato di Firenze
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