Contenuto: Responsiva alle lettere di Filippo Strozzi del 18 e del 25 gennaio 1464.
L'ultima lettera inviata da Alessandra a Filippo risale al 26 gennaio 1464, stando a quanto riportato dalla Strozzi nell'incipit. La donna riferisce che Lorenzo, dopo aver atteso a lungo sul confine senese, ha ottenuto il salvacondotto per tutto il mese di marzo: «iarsera, di notte, s'ebbe detta licienza». Non gli è stato tuttavia consentito entrare in città e, dunque, gli sarà impedito di varcare le mura. La Macinghi si dice fiduciosa e ritiene probabile «che di qui a qualche dì, che gl'amici nostri lo faranno venir drento». Si compiace dei tanti che, in tale circostanza, hanno dimostrato di essergli fedeli e gli «darebono aiuto e favore». Alessandra riferisce che Diotisalvi Neroni sarà mandato ambasciatore a Milano; Luigi Guicciardini e Pandolfo Pandolfini, invece, saranno ambasciatori a Napoli. Esorta pertanto il figlio a riservare a questi ultimi ogni attenzione e cura, comunicandogli che, per qualsiasi evenienza, gli è stato detto di fare affidamento su di lui: «dimostrano nel parlare loro d'esse[r]vi grandi amici, e potendo, en qualunche cosa ti servirebbono». Alessandra suggerisce al figlio di consultarsi col Re di Napoli e di comprendere la ragione della missione dei due ambasciatori fiorentini, i quali avanzeranno certamente qualche richiesta al Re Ferdinando; invita pertanto il figlio a domandare a quest'ultimo se «volessi fare enpresa di ch[i]edere che ttu [Filippo] fussi ristituito». La Strozzi ritiene che gli gioverebbe essere raccomandato anche dal Duca di Milano, per ciò è necessario che il Re di Napoli scriva al Duca e che Filippo, quindi, si rimetta nelle mani di Diotisalvi. Alessandra rettifica la data di stesura: «Siàno a dì 9». Informa di stare aspettando l'arrivo di Lorenzo, il quale è atteso per quella stessa sera, e mette in guardia Filippo da Tommaso Ginori, «che è molto largo nel parlare [...] [e] vi potrebe nuciere assai». Riferisce che Niccolò Ardinghelli sposerà la Lucrezia Donati nel mese di aprile. Circa il debito contratto da Matteo Strozzi col pizzicagnolo di Borgo San Lorenzo, Alessandra riferisce di voler incontrare personalmente il creditore per accordarsi sul pagamento. Tratta dei «vezzi» che farà a Lorenzo non appena questi sarà giunto fuori delle mura e scrive di nutrire la speranza di potersi ricongiungere presto con entrambi i figli. Riferisce del fallimento di Ludovico, «che poco dove(r)rà loro rimanere di sodo». Per quel che concerne la fanciulla dei Bardi, signori di Vernio, Alessandra asserisce che ha «del zotico»; si dice tuttavia intenzionata a parlarne più approfonditamente con Lorenzo e comunica di voler prendere in esame anche la nipote di Giovanfrancesco Strozzi, la Marietta. In ultimo, riferisce di aver ricevuto, da Pisa, il barile di susine che Filippo le ha spedito, scrivendo che avrebbe preferito ricevere «qualche cosa dolcie».
Consistenza: 1c.
Bibliografia: GUASTI 1877: 373-384
Mittente: Alessandra Macinghi Strozzi
Destinatario: Filippo di Matteo Strozzi
Data topica: Firenze
Collocazione: Fondo Carte Strozziane, III serie, filza 131, cc. 122r, 122v