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Le Lettere di Alessandra Macinghi Strozzi

Le Lettere di Alessandra Macinghi Strozzi

Lettera XVIII

  • Denominazione: Lettera XVIII
  • Data di stesura: 06/09/1459
  • Data di ricezione: 06/09/1459
  • Contenuto: La lettera è tutta incentrata sulla morte di Matteo Strozzi, il più giovane dei figli di Alessandra. La donna riferisce di aver ricevuto l'11 agosto 1459 una lettera da Filippo, datata 29 luglio, nella quale egli scriveva che Matteo era malato di terzana, ragion per cui la Macinghi scrive di essersi confortata: «però che delle terzane [...] n[on] se ne periscie». La scomparsa di Matteo, avvenuta il 23 agosto, lascia dunque nella donna «un'amaritudine grandissima». Alessandra dà voce all'intimo dolore che la affligge e scrive che due sole cose le danno conforto: il fatto che Matteo si trovasse a Napoli con Filippo, il quale, è certa, lo ha assistito facendo tutto ciò che gli è stato possibile «p(er) mantenergli la vita». In secondo luogo, è grata al Signore per aver concesso a Matteo «di rendersi in cholpa, di chiedere la chonfessione e chomunione e la strema unzione». Alessandra si mostra preoccupata per Filippo poiché, nella lettera del 26 agosto, egli mostra di «avere di questo chaso tanta afrizione nell'animo [...] e nella p(er)sona». Lo esorta quindi ad attendere alla propria salute e a porre «un poco da parte le facciende della conpagnia». Alessandra rimpiange di non aver dato ascolto al proprio istinto, che le suggeriva di raggiungere Matteo: «ch'io arei veduto e toccho el mio dolcie figluolo vivo – scrive –, e are' preso cho[n]forto, e datone a llui e a tte». Rimprovera Filippo di non averla avvertita subito delle preoccupanti condizioni di Matteo, ma nel contempo afferma di comprendere che il silenzio del figlio è stato dettato da un atto d'amore: «ma i' so che p(er) paura ch'io non amalassi e non avessi disagio, no∙ llo faciesti». Dopo aver trattato delle onoranze funebri di Matteo, tributate a Napoli, Alessandra scrive di essersi vestita a lutto, e così le due figlie; riferisce la quantità del tessuto acquistato per la confezione degli abiti e le spese sostenute. Desidera che le disposizioni testamentarie di Matteo vengano eseguite quanto prima. Con il suo lascito – o ricorrendo, se necessario, alle proprie risorse economiche – Alessandra scrive di voler aiutare la sorella di un fanciullo che era stato presso il banco degli Strozzi a Napoli: sebbene «maritata», «none può andare a marito, che è una gran povertà la sua». Augura una pronta guarigione a Niccolò, che ha appreso essere malato di terzana. Riferisce di avere ricevuto una commovente lettera di condoglianze da Giannozzo Manetti, al quale prega il figlio di rispondere; inoltre, gli chiede di scrivere a Bernardetto de' Medici, ringraziandolo della sua premurosità. In ultimo, domanda a Filippo di scriverle altre lettere, nelle quali – afferma – le piacerebbe leggere ch'egli si è confortato ed è in salute.
  • Consistenza: 1c.
  • Bibliografia: GUASTI 1877: 177-194
  • Mittente: Alessandra Macinghi Strozzi
  • Destinatario: Filippo di Matteo Strozzi
  • Data topica: Firenze
  • Collocazione: Fondo Carte Strozziane, III serie, filza 131, cc. 86r, 86v
  • Ente conservatore: Archivio di Stato di Firenze
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