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Le Lettere di Alessandra Macinghi Strozzi

Le Lettere di Alessandra Macinghi Strozzi

Lettera XXXIV

Al nome di Dio, a dì 30 d'aprile 1464
Sabato pel fante ti scrissi abastanza; e questa solo p(er)ché ò fatto chopiare la richiesta à 'uta Lorenzo e
Giovachino, chome vedrai. Èvi su, credo, di molte bugie; fra l'altre, dicie Lorenzo à ritratto
p(er) me danari, che non avevo aver nulla. E di questo dicie le bugie: siché così vi dev'essere dell'altre.
Come vedrai, mandoti la copia della domanda che fanno; e no· sendo tornato Lorenzo, l'adirizo
a tte , e sotto questa p(er) Giovanni Arrighi te la mando. Siché siate avisati.
Sento pure la morìa vi fa danno . Se tti sè partito, ara' fatto bene: se non, partiti, e va dov'è sano; che
piaciere arò sentire ti sia partito, esendo costì chattiva istanza. Che Idio vi guardi di questo e d'ongn'altra
malattia. Atendete a star sani e a godere quello che avete guadagniato. Che Idio di male
vi guardi, e ci presti vita, e ci possiamo rivedere i(n)sieme, se-l meglo debb'essere. P(er) la tua Allesandra Strozi, Firenze.

Nigi di Nerone è Gonfaloniere di giustizia.
Della figlia di Lorenzo non si dicie ora nulla, e ll'amico se ne torna alla stanza sua a rRoma.