Al nome di Dio, a dì 11 d'aprile 1461
A dì 25 passato fu l'utima mia. Non ò da poi tua, che quella de· 8 di febraio, che ne fu
aportatore Choppino. P(er) quella tua intesi della malattia di Iachopo, e-l simile
mi disse Choppino, ma poselo fuori di pericholo della morte. Di poi ò sentito da molte
p(er)sone chome a dì 13 di marzo egli era piggiorato; en modo che, rispetto la
malattia aveva, pochi dì poteva durare. P(er) la qual cosa ò 'uto gran dispiaciere
per molti rispetti, e massimi pella sua famiglia: che sono e primi che nne ricievono
danno. Idio sa el bisongno nostro, e non fa se nno· bene, e p(er) salute dell'anima
nostra; chosì arà fatto p(er) salute dell'anima sua, se ll'arà chiamato a
ssé ed arà fatto el passo suo, che così abiàno a far noi. E stimo che arà aconci e
fatti sua, e trovandosi fuori di chasa sua e fuor di sua parenti: da voi en fuori,
non so a chi si lasci charico di suo fatti. Se a tte avessi lasciato a nulla, p(er) mio co(n)siglo,
no· llo acciettare, e rrinu[n]zia a 'ngni governo che t'avesse lasciato; però
che ' fatti delle redità sono di gran pericolo, e di noie e briga assai, e non farebe
p(er) te. E sopratutto fa che non t'obrighi a nulla, nè a p(er)sona, e' sia chi si vuole; che
sai, non puoi obrigare se nno· lla p(er)sona. E a questo sia savio, e ti sia detto p(er) tutte
le volte. Non dicho che, mentre istai costà, non facci quel buono che puoi, ma
sanza obrigo niuno. E questo ti basti intorno a di ciò. Ricordoti che di que'
pochi danari à' di mio, che ttu, non avendo ritratto, gli ritraga, e facci quanto
per altra ti dissi. Ò da Filippo che Nicholò scrive che, seguendo la morte di Iacopo,
Lionardo si mandi a llui a rRoma; sicché non potrebe avere miglor conpangnia
che lla tua. L'aportatore di questa sarà Batista Strozi, sara' co· llui. Che Idio vi dia
a piglare el partito debb'esere el meglo; che Idio lo conduca a salvamento.
Nè altro p(er) questa. Idio di male ti guardi. P(er) la tua
Allesandra Strozi, in Fire(n)ze